Zona Economica Speciale Ionica, opportunità da conoscere e mettere a frutto

Zona Economica Speciale Ionica, opportunità da conoscere e mettere a frutto

Immaginare come la Zes Ionica possa rappresentare una vera opportunità di sviluppo, soprattutto per un territorio disagiato come quello tarantino, è non è impresa facile. La prima domanda da porsi è ”cosa c’è di diverso dalla Zona Franca di alcuni anni fa?”. Probabilmente tutto e niente. Certo, l’esperienza della Zona Franca ha insegnato come ai fini di uno sviluppo significativo non sia sufficiente prevedere le semplici agevolazioni economiche o le classifiche esenzioni di imposta. Risulta indispensabile, invece, la creazione di una rete tra gli enti territoriali e gli imprenditori privati che intrecci anche piccoli artigiani e operatori economici. Dunque, non solo grandi aziende. Da una prima analisi, le agevolazioni previste possono ricordare quelle vigenti per la Zona Franca, vero. Ma è il contesto ad essere mutato: da alcuni anni, a Taranto, si intravedono timidi segnali di cambiamento. Una sorta di vivacità imprenditoriale, definiamola così, che occorre alimentare. La sguardo di chi ha voglia di investire deve però ruotare a 360 gradi. Si pensi, ad esempio, agli investimenti infrastrutturali che negli ultimi anni hanno consentito la realizzazione di una nuova piastra logistica nel porto – ormai riconosciuto scalo di terza generazione, già strategico per i traffici nazionali ed internazionali – per comprendere come l’insediamento all’interno dell’area portuale ricadente nella Zes possa rappresentare per un’azienda la strada ideale per l’ampliamento e per lo sviluppo di nuove attività, beneficiando di notevoli agevolazioni. Se da un lato le grandi aziende – oltre ad una serie di facilitazioni amministrative – possono così usufruire di un credito di imposta sui nuovi investimenti ( sul punto leggi qui www.studiorizzo.biz) e di ulteriori agevolazioni tipiche della Zes, dall’altro lato il flusso di potenziali clienti generato dai grandi investimenti va ad alimentare una serie di piccole attività artigianali, commerciali e turistiche situate soprattutto nel centro storico, intessendo la rete di collaborazione tra operatori economici e le auspicabili forme di partenariato tra pubblico e privato. Riepilogando, le opportunità offerte dalla ZES, sebbene coinvolgano principalmente le grandi aziende industriali, diventano assi di collegamento tra chiunque abbia idee imprenditoriali per le quali la Regione Puglia mette a disposizione ulteriori finanziamenti (anche a fondo perduto). Un’opportunità da conoscere, analizzare e mettere a frutto. (Francesca Barbi)

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